lunedì 30 aprile 2012
Domenica 29 Aprile 2012 - 17:35
FIRENZE - Un uomo di 49 anni, residente a San Gimignano, è stato arrestato dai carabinieri di Certaldo con l'accusa di stalking nei confronti dell'ex moglie. È stato il figlio minore della coppia a chiamare i carabinieri perchè fermassero il padre. Secondo quanto spiegato dall'Arma i pedinamenti, le minacce, le molestie telefoniche e anche le percosse andavano avanti da circa un anno. La donna riceveva telefonate a ogni ora del giorno e si accorgeva spesso di essere seguita. La scorsa notte i carabinieri hanno posto fine a questa situazione che andava avanti dal momento della separazione tra i due. I militari hanno sorpreso l'uomo nei pressi della casa della ex moglie, intento a minacciarla e molestarla telefonicamente. Il quarantanovenne è adesso rinchiuso nel carcere di Sollicciano.
GREEN HILL: SALVATI 20 CANI E ARRESTATE 12 PERSONE. DANNI PER 250MILA EURO
Domenica 29 Aprile 2012 - 12:06
MONTICHIARI (BRESCIA) - Dodici arrestati in flagranza di reato, otto donne e quattro uomini; una minorenne denunciata a piede libero. È questo il bilancio definitivo stilato dalle forze dell'ordine dopo il blitz animalista del pomeriggio di ieri contro Green Hill, l'allevamento di cani beagle per la vivisezione. Gli arrestati arrivano da Emilia Romagna, Toscana, Torino, Treviso, Roma e Milano; tra loro non c'è alcun bresciano. Prime stime non ufficiali parlano di danni per circa 250 mila euro all'allevamento di proprietà della multinazionale Marshall.
IL BLITZ Nella giornata mondiale per gli animali nei laboratori ce l'hanno fatta a realizzare il sogno di ogni manifestante che, fino ad oggi, ha partecipato ai diversi cortei che hanno sfilato contro l'allevamento Green Hill di Montichiari, nel bresciano. Per la prima volta l'irruzione all'interno della struttura è riuscita e alcuni cani sono stati sottratti al loro futuro di cavie da laboratorio. Dopo aver aggirato il cordone di sicurezza passando per stradine di campagna insieme ad un gruppo di circa quattrocento persone, intorno alle 16 alcuni manifestanti hanno scavalcato la recinzione dal lato degli uffici della Marshall, la multinazionale proprietaria di Green Hill, fiondandosi di corsa verso i capannoni dove ci sono le gabbie dei beagle. Pochi minuti più tardi l'offensiva si è spostata dal lato dei capannoni, una zona che è stata risistemata e recintata solo di recente. E qui è stato il parapiglia: tanti, forse decine di manifestanti sono riusciti ad entrare nell'allevamento, nonostante il cordone di sicurezza formato da polizia e carabinieri. Per ogni persona che riusciva a scavalcare la recinzione era un applauso. Una gioia per i manifestanti, un senso di liberazione che è diventato commozione con tanto di lacrime versate da qualche attivista quando da uno dei capannoni ragazzi e ragazze hanno cominciato a portare fuori i cani. Cuccioli di pochi mesi ma anche femmine in dolce attesa. I circa venticinque animali sottratti all'allevamento sono stati fatti sparire nel giro di pochi minuti, portati sui pullman e sulle auto dei manifestanti. Polizia, carabinieri e polizia locale di Montichiari sono al lavoro per recuperarne il più possibile. Non sono mancati momenti di tensione a suon di grida e spintoni tra manifestanti e forze dell'ordine, che hanno tentato di tenere le persone lontano da rete di recinzione e filo spinato. Nessuno si aspettava che finisse così la manifestazione cui hanno partecipato circa mille persone, organizzata da Occupy Green Hill e che ha visto l'adesione e la partecipazione informali del Coordinamento fermare Green Hill e del Comitato Motichiari contro Green Hill. Perchè informale? Per divergenze sulla «scelta strategica di questo corteo in relazione agli eventi in corso e sulle modalità di organizzazione» stando ad una nota del Coordinamento. «Per me non c'è nessuno screzio - ha però voluto precisare Piercarlo Paderno, portavoce di Occupy Green Hill - anzi, se non ci fossero loro non saremmo qui oggi». Ma all'origine delle divergenze potrebbe esserci le diverse modalità di protesta. «Nessuno dei nostri è entrato nell'allevamento - ha infatti voluto precisare Roberta Ghezzi di Occupy Green Hill - non ne sapevamo nulla. Certo però hanno fatto bene, non è importante che sia un reato. È ora che la gente capisca la gravità della situazione». Per il blitz a Green Hill sono tredici i fermati, e i reati che si profilano non sono di poco conto. La questura parla di furto, invasione di terreni, danneggiamento, violenza sulle persone. Sul futuro di Green Hill la Regione Lombardia ha ribadito che serve una legge nazionale. E dall'ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, a nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, l'appello ai senatori per approvare la norma che vieta di allevare in Italia cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione.
IL BLITZ Nella giornata mondiale per gli animali nei laboratori ce l'hanno fatta a realizzare il sogno di ogni manifestante che, fino ad oggi, ha partecipato ai diversi cortei che hanno sfilato contro l'allevamento Green Hill di Montichiari, nel bresciano. Per la prima volta l'irruzione all'interno della struttura è riuscita e alcuni cani sono stati sottratti al loro futuro di cavie da laboratorio. Dopo aver aggirato il cordone di sicurezza passando per stradine di campagna insieme ad un gruppo di circa quattrocento persone, intorno alle 16 alcuni manifestanti hanno scavalcato la recinzione dal lato degli uffici della Marshall, la multinazionale proprietaria di Green Hill, fiondandosi di corsa verso i capannoni dove ci sono le gabbie dei beagle. Pochi minuti più tardi l'offensiva si è spostata dal lato dei capannoni, una zona che è stata risistemata e recintata solo di recente. E qui è stato il parapiglia: tanti, forse decine di manifestanti sono riusciti ad entrare nell'allevamento, nonostante il cordone di sicurezza formato da polizia e carabinieri. Per ogni persona che riusciva a scavalcare la recinzione era un applauso. Una gioia per i manifestanti, un senso di liberazione che è diventato commozione con tanto di lacrime versate da qualche attivista quando da uno dei capannoni ragazzi e ragazze hanno cominciato a portare fuori i cani. Cuccioli di pochi mesi ma anche femmine in dolce attesa. I circa venticinque animali sottratti all'allevamento sono stati fatti sparire nel giro di pochi minuti, portati sui pullman e sulle auto dei manifestanti. Polizia, carabinieri e polizia locale di Montichiari sono al lavoro per recuperarne il più possibile. Non sono mancati momenti di tensione a suon di grida e spintoni tra manifestanti e forze dell'ordine, che hanno tentato di tenere le persone lontano da rete di recinzione e filo spinato. Nessuno si aspettava che finisse così la manifestazione cui hanno partecipato circa mille persone, organizzata da Occupy Green Hill e che ha visto l'adesione e la partecipazione informali del Coordinamento fermare Green Hill e del Comitato Motichiari contro Green Hill. Perchè informale? Per divergenze sulla «scelta strategica di questo corteo in relazione agli eventi in corso e sulle modalità di organizzazione» stando ad una nota del Coordinamento. «Per me non c'è nessuno screzio - ha però voluto precisare Piercarlo Paderno, portavoce di Occupy Green Hill - anzi, se non ci fossero loro non saremmo qui oggi». Ma all'origine delle divergenze potrebbe esserci le diverse modalità di protesta. «Nessuno dei nostri è entrato nell'allevamento - ha infatti voluto precisare Roberta Ghezzi di Occupy Green Hill - non ne sapevamo nulla. Certo però hanno fatto bene, non è importante che sia un reato. È ora che la gente capisca la gravità della situazione». Per il blitz a Green Hill sono tredici i fermati, e i reati che si profilano non sono di poco conto. La questura parla di furto, invasione di terreni, danneggiamento, violenza sulle persone. Sul futuro di Green Hill la Regione Lombardia ha ribadito che serve una legge nazionale. E dall'ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, a nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, l'appello ai senatori per approvare la norma che vieta di allevare in Italia cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione.
domenica 29 aprile 2012
sabato 28 aprile 2012
venerdì 27 aprile 2012
giovedì 26 aprile 2012
mercoledì 25 aprile 2012
martedì 24 aprile 2012
Per tre anni riscuote la pensione della madre morta.
Scoperta dalla guardia di finanza di Prato, dal 2009 ha intascato 21 mila euro
FIRENZE - Per tre anni ha riscosso la pensione della madre deceduta.
La truffa ai danni dell'Inps, per un totale di 21 mila euro, messa a segno
dalla figlia di una donna
morta nel 2009, è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Prato. Dopo
la morte della madre,
la figlia, una cinquantaquattrenne residente nel comune di Poggio a Caiano,
non aveva comunicato il decesso all'ente previdenziale.
La truffa ai danni dell'Inps, per un totale di 21 mila euro, messa a segno
dalla figlia di una donna
morta nel 2009, è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Prato. Dopo
la morte della madre,
la figlia, una cinquantaquattrenne residente nel comune di Poggio a Caiano,
non aveva comunicato il decesso all'ente previdenziale.
Avendo la delega per le operazioni sul conto corrente della madre,
la donna, ora indagata, aveva continuato a prelevare ed utilizzare
il denaro accreditato mensilmente dall'Inps, attraverso la carta
Postamat o emettendo assegni. Gli uomini delle Fiamme gialle
hanno sequestrato la carta Postamat, un carnet di assegni
e bloccato il conto corrente utilizzato dall'indagata.L'importo
complessivo percepito indebitamente ammonta a circa
21 mila euro. L'operazione della Guardia di finanza,
nata da una serie di indagini nel settore delle truffe ai
danni dello Stato, è stata condotta incrociando i dati
dell'anagrafe tributaria con quella dei comuni e con la banca
dati dell'Inps. La donna è stata denunciata all'autorità giudiziaria
per il reato di truffa ai danni dello Stato o di altro ente pubblico.
Fonte ansa
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